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Il Test di Bosco/Vittori

"Il test di Bosco ha lo scopo di valutare le caratteristiche morfologiche funzionali dei muscoli degli arti inferiori e le capacità neuromuscolare".
Le prove che più di frequente vengono eseguite sono: Squat Jump (SO), Counter Movement Jump (SCM), SCM con le braccia libere (SCMB) ed il test di reattività (SH).  Viene utilizzata una pedana che consente la misurazione elettronica del tempo di volo e del tempo di contatto dei piedi al suolo al momento dell’impatto prima di ogni singolo balzo successivo. Il test serve a calcolare l' elevazione raggiunta durante le quattro prove.
Potendo misurare il tempo di contatto, è possibile anche determinare  la potenza muscolare sviluppata.  Dal tempo di volo impiegato e conoscendo la costante gravitazionale è possibile determinare l’elevazione applicando la seguente formula: EL= ((1/2 TV) * (1/2 TV))* (1/2 G) dove TV indica il tempo di volo e G la costante di 9,81.

Lo Squat Jump (SO) 
Questa prova permette di valutare l’ espressione esplosiva della forza degli arti inferiori con esclusivo coinvolgimento delle capacità contrattile. In questa prova il soggetto deve effettuare un salto verticale partendo dalla posizione di 1/2 squat, con il busto eretto e tenendo le mani ai fianchi. Il test di SJ permette di valutare la capacità di contrazione concentrica, per questo è importante che il soggetto non effettui contromovimenti verso il basso. Questo rende a volte i risultati dei test  poco attendibile.
 Dalla mia esperienza sono rari i casi in cui l’atleta riesce ad eseguirlo correttamente in quanto si tende sempre or anche imperecttibilmente a muoversi prima del salto.

Il Counter Movement Jump (SCM) Questa prova permette di valutare l’ espressione esplosivo-elastica della forza degli arti inferiori. In questo caso la  contrazione concentrica è preceduta da una brevissima fase di contrazione eccentrica (ciclo stiramento/accorciamento).  In questa prova il soggetto si trova in posizione eretta con le mani ai fianchi e deve effettuare un salto verticale dopo un contromovimento verso il basso (il piegamento degli arti raggiungerà i 90°). Il busto deve rimanere il più eretto possibile per evitare ogni possibile influenza, sulla prestazione degli arti inferiori. "Si può affermare che lo stiramento degli elementi elastici e il successivo riuso di energia elastica sia contenuto e che l'incremento della prestazione rispetto allo Squat Jump sia dovuto in qualche caso anche allo sfruttamento del riflesso mioatico (quando il muscolo viene stirato si contrae per reazione di difesa)."

Il Counter Movement Jump con le braccia libere (SCMB)
 
Questa prova permette di valutare l’ espressione esplosivo-elastico-riflessa della forza degli arti inferiori. Ha gli stessi contenuti dell’esercizio di CMJ con l’unica differenza che ora le mani non sono ai fianci, contribuendo così con il loro importante intervento a rafforzare il ciclo di stiramento.

Il test di reattività (SH)
 
Questo è un test per la valutazione della stifness muscolo tendinea dell’atleta. Ovvero del livello generale di “compattezza”. Vengono eseguiti 6 salti continui sul posto alla massima intensità e con le mani non ai fianchi ma libere di contribuire con il loro energico intervento all’ottimizzazione del risultato. L’atleta – piuttosto che il minor tempo di contatto – deve ambire all’ottenimento del più elevato tempo di volo essendo il tempo di contatto valutabile solo in conseguenza della massima elevazione conseguibile. Vengono presi in considerazione i migliori due salti escludendo il primo. Sarebbe più opportuno far utilizzare le scarpette chiodate, a tal fine si può – ove  possibile – stendere un tappeto di sportflex sulla pedana.

Rapporto fra i quattro esercizi 
Un’atleta equilibrato deve poter incrementare il proprio rendimento di circa 8/10 centimetri in ogni esercizio partendo dal SO e finendo al SCMB. Il rendimento di quest’ultimo esercizio deve equivalersi a quello ottenuto nel test di reattività. Il posizionamento dei disequilibrio ci daranno l’indicazione delle peculiarità e delle carenze del nostro atleta.

L’ esperienza mi ha insegnato che l’attendibilità del test è condizionata anche – ed in maniera non poco trascurabile -  dal livello addestrativo dell’atleta ovvero dalla capacità di saper eseguire il test. Ho visto atleti scarsissimi nei test di Bosco ma che riuscivano – nel ciclico gesto della corsa ad esprimersi a livelli di eccellenza.
E’ verosimile concludere che i risultati dei test possano essere interpretati oltre che in termini assoluti (se faccio 900 di TV in SH è – in termini assoluti – veramente notevole) anche in termini relativi, ovvero: valutare i miglioramenti individuali di ogni singolo atleta senza compararli con quelli di altri.

Di seguito si riporta una tabella con alcune indicazioni statistiche in merito ai range di performance in funzione del risultato ottenuto; ovvero dei risultati attesi dal test in funzione della performance in gara.
 
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